Antivegetativa

Antivegetativa – Vernici protettive

Quale antivegetativa scegliere per la nostra barca?

AntivegetativaArrivando la bella stagione non dobbiamo farci trovare impreparati nella manutenzione della nostra barca, l’antivegetativa è sicuramente una di queste, oggi analizzeremo per sommi capi in cosa si differenziano, perchè scegliere l’antivegetativa al teflon, o autolevigante, e che tipi possiamo trovare in commercio, tenendo presente anche il rispetto per l’ambiente, scegliere quindi prodotti dotati delle apposite certificazioni, e se possibile una antivegetativa ecologica, un mare più bello e sano per tutti.

Se vi chiedete, perchè dovrei dare l’antivegetativa? La risposta è semplice, proteggere in primis il nostro scafo, impedendo quindi alle alghe di aggredirlo e nei casi più gravi di dannegiarlo, se arrivano a verificarsi casi di osmosi* (processo che una volta iniziato non si può più fermare, solo rallentare, anche in modo considerevole, con una manutenzione puntuale al bisogno) ridurre i consumi, l’idrodinamica dello scafo viene a volte compromessa (solo temporaneamente, per fortuna) anche in modo decisivo, dove alghe e compagnia bella la fanno da padrone.

*Capiamo meglio di che cosa parliamo con il termine osmosi:

antivegetativa venezianiIl termine osmosi ci indica la diffusione di un solvente (acqua nel nostro caso) attraverso una membrana semipermeabile (il nostro scafo, sia esso in vetroresina, legno o altri materiali compositi). L’acqua si “muove” dalla parte a minor concentrazione di soluto verso quella a maggior concentrazione, quindi secondo il gradiente di concentrazione.

L’osmosi è un processo fisico spontaneo, senza nessun apporto esterno di energia, esso tende a diluire la soluzione che è più concentrata, e a ridurre la differenza di concentrazione tra le parti in gioco. Il flusso di solvente può essere contrastato applicando della pressione. Se la pressione applicata supera la pressione osmotica, otteniamo l’osmosi inversa.            Grazie Wiki

Possiamo differenziare le antivegetative in due grandi tipi:

  • L’antivegetativa a matrice dura caratteristiche:

molto resistente alle forme di abrasione
pensata per le barche sportive
prestazioni che non calano in modo costante, quindi più il tempo passa, maggiore e più marcato sarà il calo prestazionale
non presenta nessun problema in fase di carteggiatura
insolubile
possiamo ottenere una finitura lucida, anche l’occhio vuole la sua parte

 

  • L’antivegetativa autolevigante caratteristiche:

Ottima per le barche a vela, ma per tutti i croceristi in generale
prestazioni che calano in modo graduale nel tempo
questa antivegetativa autolevigante permette, grazie alla sua composizione (resina e biocina) e proprieta chimiche presenta la particolarità di “riverniciarsi” da sola,  per l’intera stagione.

 

Altre buone regole, che vi servono sopratutto se siete dei novizi, chiedere un consiglio o anche solo una conferma in qualche centro di fiducia, è sempre buona cosa prima di intraprendere i lavori. Cercare il barattolo dell’antivegativa usato precedentemente sulla carena della nostra barca, controllare che ci sia uno strato integro (fondamentale) applicare comunque uno strato di primer, questo è il mio consiglio (in caso di dubbi) esso infatti forma una barriera sigillante e permette al nuovo strato di “prendersi” meglio alla nostra carena, ovviamente prima di dare l’antivegetativa levigare il primer, dopo questo sforzo, per dieci/dodici mesi la nostra imbarcazione sarà protetta a dovere contro le alghe.

Io mi sono trovato molto bene con i prodotti della linea antivegetativa veneziani.

 

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